sabato 30 agosto 2008

Piano Migliato nel degrado, la denuncia del WWF


È preoccupante la situazione in cui versa in questi ultimi giorni il Piano Migliato di Calabritto. A raccontarci la situazione è Vincenzo Armenante, vicepresidenta del Wwf Campania.
“A nulla sono valse le rimostranze del WWF e di altre Associazioni tendenti a sconsigliare la messa in opera di queste strutture in località Piano Migliato, il più bel pianoro dei Picentini per la fioritura di Narcisi e Viole che si possono osservare in questo posto in primavera, con la presenza di un esemplare di Faggio eccezionale, del Picchio nero, del Nibbio reale, di tante altre essenze floristiche e specie faunistiche,compreso il Lupo. Durante gli incontri del tavolo del partenariato - PIT Parco fondi POR 2000/6-- per questo e per tutti gli altri progetti che si ritenevano negativi da realizzare (sperpero) e deleteri per gli aspetti naturalistici furono segnalati tutti, anche all'autorità ambientale che diede, tuttavia, il Nulla Osta alla realizzazione. Essendo quest'area ubicata in SIC e ZPS non si sa se fu fatta, seriamente, la Valutazione d'Incidenza. Le motivazioni contrarie sono dettate dalla presenza a pochi chilometri dell'altopiano Laceno , ben organizzato e con strutture di accoglienza simili; la valenza naturalistica è notevole. Si segnala, inoltre, l'inserimento di quest'area in zona C del Parco: un'assurdità. Su questa scelta tutti gli Enti hanno taciuto e non é stato mai sentito il Comitato Consultivo per le Aree Protette. L'impossibilità di una gestione non conveniente a qualcuno che giustifica la sua posizione sostenendo che il progetto che non avrebbe attratto visitatori”.
Ha verificato di persona la situazione?
“Si, uno di questi sabato, fine agosto, ho fato una bella passeggiata con la mia famiglia nella zona. In piena estate ed in una giornata incantevole, le persone presenti erano una ventina con 7 macchine, compresa la mia. Ho notato con rammarico che non c’era nessuna persona addetta alla sorveglianza, feci di vacca che ricoprivano tutta l’area e alcune strutture, come la staccionata, in pieno decadimento. E' presente un cartello in cui ognuno, entrando nell'area, si assume la responsabilità in caso di incidenti. Gli attrezzi possono essere utilizzati liberamente. Questo stato di cose é verificabile per altre strutture in zona B del parco. E' possibile che in tutte le altre Aree Protette campane, che abbiano fruito di questi fondi, molteplici sono i progetti che abbiano mal speso i contributi : non abbiano attratto turismo ed abbiano arrecato gravissimi danni agli ambienti naturali di superficie ed ipogei come la Grotta del Caliendo (PR Monti Picentini) ,presso il Piano Laceno ,nel Comune di Bagnoli Irpino”.
Cronache del Mezzogiorno del 30 agosto 2008

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