sabato 19 luglio 2008

Parte a settembre presso il Parco del Cilento e vallo del Diano il primo ciclo di incontri “Emigranti di prua. Cantieri per un futuro migliore”.


Si racconta che, durante la prima grande emigrazione verso le Americhe del primo Novecento, alcuni viaggiatori preferivano restarsene a poppa, per guardare verso l’orizzonte delle radici e della nostalgia: erano gli “emigranti di poppa”. Altri, invece, preferivano starsene a prua, attratti da un futuro migliore e dalla curiosità del nuovo mondo: erano gli “emigranti di prua”. Da questa suggestione è tratto il titolo di un primo ciclo di incontri, previsto per l’arco temporale settembre 2008 - maggio 2009, “Emigranti di prua. Cantieri per un futuro migliore”. In questo primo ciclo si intende effettuare l’analisi dei principali punti di debolezza del territorio (da trasformare in altrettanti punti di forza); sono state quindi concordate nove tematiche sulle quali effettuare altrettanti incontri:
• il senso arcaico del tempo
• l’incapacità di cooperare e fare sistema
• la paura del rischio
• lo spreco di risorse umane e finanziarie
• la presunzione di intelligenza e creatività
• la preferenza accordata agli stereotipi, piuttosto che all’analisi razionale
• l’infantilismo e il pressappochismo
• il clientelismo
• il rapporto tra religione e superstizione.
Per ogni incontro sarà individuato un relatore competente, prestigioso, accattivante, divulgativo, ma non banale. Ognuno dei nove incontri si ripeterà circolarmente in ciascuna delle sei località-fari.
“Emigranti di prua” è la prima parte di un progetto di formazione permanente della popolazione locale ma anche dei turisti, attraverso incontri e seminari aperti al pubblico che va sotto il titolo “Università invisibili”. Obiettivo del progetto è stimolare un percorso di rinnovamento e modernizzazione del territorio, per superarne il provincialismo, l’inerzia e l’autoreferenzialità. Il target di riferimento è individuato nella figura del giovane laureando con la sua cultura e i suoi bisogni di persona e di cittadino. La mission di “Università invisibili”, è identificata in sei azioni:
• fornire maggiore consapevolezza della realtà in cui si vive
• fornire strumenti concettuali per comprendere il proprio territorio
• analizzare scientificamente questioni che coinvolgono il Parco (energia, sostenibilità, ecc.)
• ricostruire e recuperare le radici storiche del Parco e delle sua gente
• costruire scenari attendibili del futuro del Parco e della sua gente
• affrontare temi inconsueti.

Gli incontri e i seminari saranno realizzati in sei località, dislocate sul territorio in modo da coprirlo equamente:
• Ascea-Vallo,
• Agropoli-Capaccio,
• Laurino-Stio,
• Teggiano,
• Vatolla-S.Maria di Castellabate,
• Area del Bussento Policastro.
Sulla scorta di quanto è stato sperimentato nella città di Curitiba, in ognuna di queste località vi sarà un “faro”, cioè una sede fisica, animata da un’associazione locale, in cui si svolgeranno sistematicamente i seminari e gli incontri.

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