lunedì 29 dicembre 2008

Gli animali “prevedono” i cambiamenti climatici prima dell’uomo e senza l’ausilio della tecnologia.

È ben radicata nella tradizione popolare l’attribuire ad alcuni animali la caratteristica di “prevedere il tempo” ovvero, percepire i cambiamenti climatici. Tale pensiero è confermato dagli scienziati che, comunque, hanno dimostrato che gli animali non hanno niente di magico ma solo particolari adattamenti che gli permettono di percepire alcune situazioni meteo in evoluzione prima dell’uomo. Ad esempio, gli uccelli ed in particolare le rondini e i rondoni con il volo a bassa quota indicano quasi sempre l’arrivo del maltempo mentre quando volano in alto indicano, di solito, l’arrivo di giornate calde e soleggiate. Mentre, quando d'inverno si vedono girare in voli insistenti i corvi e le gazze, è presagio di prossime nevicate. E quando i galli cantano in pieno giorno e l'aria è nuvolosa e statica è probabile l’imminente arrivo di un temporale. Ma non sono solo i volatili ad avere queste caratteristiche. I nostri amici a quattro zampe, cani e gatti, riescono a percepire con un qualche minuto di anticipo rispetto all’uomo i temporali, manifestando segni di nervosismo ed a volte di paura prima ancora che le nostre orecchie riescano a percepire i primi tuoni in lontananza, come ben sapevano i nostri avi che usavano tramandare il detto popolare: “Quando il gatto si liscia le orecchie, aspettati acqua da riempir le secchie”, cioè, quando il gatto strofina la zampina dietro l'orecchio, è molto probabile che arrivi la pioggia. Non a caso il gatto è stato benevolmente accolto sulle imbarcazioni e sui mercantili, non solo per le sue abilità ratticide che salvaguardavano le stive, ma anche per le sue capacità meteorologiche. È possibile ciò, in quanto i gatti hanno una membrana timpanica molto sensibile sia all'aumento di umidità (proverbiale è l'odio del gatto per l'acqua al punto che non vogliono essere mai lavati) che alla variazione della pressione atmosferica (è lo stesso fenomeno che viviamo noi esseri umani quando atterriamo con l’aereo). Per il gatto portare la zampina dietro l’orecchio è un gesto che serve ad alleviare il disagio nella parte interna dell'orecchio quando arriva la pioggia e si verifica l’aumento dell’ umidità e la diminuzione della pressione atmosferica di cui risente molto più dell’uomo. A differenza dei cani e dei gatti è un rettile, la vipera, che ci annuncia il cambio di stagione in atto. Infatti la vipera si ritrova “stordita” all’arrivo della primavera, quando esce dal suo rifugio e quando sta per entrarci con l’arrivo dell’autunno. Sapere ciò è interessante non solo dal punto di vista climatico ma lo è anche per la nostra sicurezza, in quanto le vipere, essendo stordite, potrebbero non avvertire la presenza dell'uomo e quindi non scappare in anticipo, ma rimanere sul posto ed attaccare, sentendosi in pericolo, se sbadatamente toccate. Anche insetti dalle dimensioni modeste come le formiche, quando iniziano a correre freneticamente ed in massa attorno alla tana, indicano che sta arrivando la pioggia. Al pari delle mosche che, seppur particolarmente noiose, quando sentono l’arrivo della pioggia, cercano rifugio nelle case. Infine, la presenza delle farfalle indica l’arrivo della primavera e quella delle cimici l’inizio dell’inverno. Quindi è importante, non dimenticare i detti popolari patrimonio di saggezza, che i nostri avi ci hanno tramandato e che noi dobbiamo lasciare alle prossime generazioni, imparare a rispettare sempre la Natura e far sì che i ritmi frenetici del quotidiano non prendano il sopravvento.

Alessia Saggese, Vincenzo Piscicelli

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