La floriterapia è un sistema terapeutico molto usato dalla medicina olistica in tutto il mondo anche se in Italia, il più delle persone conosce in modo particolare solo “I fiori di Bach” (del medico inglese Edward Bach). In realtà i fiori utilizzati sono molti di più e provengono da diverse parti del mondo per lo più di territori in cui la natura è ancora selvaggia ed incontaminata. Tra questi per la loro efficacia vi sono i sessantotto fiori australiani scoperti dal naturopata Ian White (in Australia il titolo di naturopata è riconosciuto a livello accademico). Questi, dopo aver provato l’efficacia dei fiori di Bach, decise di dedicarsi allo studio dei fiori della propria terra, il “Bush”, la particolare boscaglia australiana di eucalipti piena di meravigliosi fiori dai colori sgargianti e dai profumi aromatici. Insieme ai suoi collaboratori terapeuti, individuò e preparò le essenze che erano attive su tutte le problematiche emozionali, psicologiche e su svariate manifestazioni psicosomatiche. Infatti egli dice che le “Essenze australian Bush flower” aiutano a far chiarezza nella vita di ognuno di noi, donano la forza, il coraggio e la volontà di seguire e realizzare i propri obiettivi e favoriscono lo sviluppo intuitivo, l’autostima e la creatività. Il dottore australiano considera le malattie ed i disturbi psicologici come un segnale di squilibrio interiore e le sue essenze “dei potenti catalizzatori” che aiutano le persone ad autoguarirsi e quindi capaci di far ritrovare l’equilibrio perso. Le “essenze” si ottengono, ponendo le corolle dei fiori (raccolte da piante che crescono spontaneamente nell’ultimo, ma più antico, continente scoperto dall’uomo e pertanto meno contaminato) in una ciotola di vetro piena di acqua di sorgente ed esponendola al sole per alcune ore . Rimossi i fiori, all’acqua rimasta viene aggiunta una pari quantità di brandy australiano che serve per conservare le proprietà energetiche dei fiori. Da questa preparazione si ottiene il concentrato di ogni singolo fiore che viene posto in commercio in una miscela composta da 7 gocce di preparazione, 2/3 di brandy e 1/3 di acqua pura conservati in una boccetta da 15 ml. L’utente può scegliere una o più essenze (massimo 4-5) in base allo stato d’animo del momento e le emozioni che sta vivendo. Se sceglie una sola essenza si utilizzano le predette boccette, più concentrate ed efficaci per risolvere una singola problematica ben individuata mentre se si scelgono più fiori si versano sette gocce di ogni essenza in una boccetta da 30 ml, riempita con ¼ di brandy e ¾ acqua pura, che vanno assunte in dosi di 7 gocce messe sotto la lingua la mattina al risveglio e la sera prima di dormire (la posologia può essere variata secondo le esigenze personali). Oppure si possono utilizzare le essenze di fiori australiani anche aggiunti a creme, gel, oli per massaggi (sette gocce di ciascun rimedio scelto) o semplicemente diluiti nell’acqua di un tiepido e rilassante bagno (15-20 gocce di ciascun rimedio scelto). La durata del trattamento varia a seconda della risposta individuale da pochi giorni a circa quattro settimane. Come per i fiori di Bach anche per questi non vi sono particolari controindicazioni per l’utilizzo, tranne che per un eventuale allergia all’alcol contenuto nel brandy (l’alcol può anche essere sostituito con l’utilizzo di sola acqua pura, l’importante è poi conservare la boccetta in frigorifero e la durata di scadenza è di solo due settimane), in quanto non esiste pericolo di effetti collaterali anche se in alcuni casi, all’inizio dell’utilizzo si può avere una momentanea accentuazione dei sintomi ma ciò non deve preoccupare perchè fa parte del processo di riequilibro energetico. In quanto i rimedi floreali non contengono alcuna molecola farmacologia attiva, non producono alcuna modificazione biochimica sul nostro organismo ed il loro effetto è dato dall’energia ad altissima frequenza che agisce per risonanza con il campo energetico umano, lavorando sugli stati emozionali negativi, sbloccando e riattivando la nostra innata forza di autoguarigione e favorendo e recuperando a poco a poco, il recupero dell’equilibrio e dell’armonia interiore. Per approfondire la conoscenza delle sessantotto “Essenze Australian Bush flowers” che rispondono singolarmente ad una particolare problematica, è opportuno leggere i libri:
Essenze floreali australiane - Bush Flower Essences per ritrovare serenità e benessere - Ian White - Tecniche Nuove;
I rimedi floreali australiani - Maria Elisa Campanini - Riza Scienze;
Il potere terapeutico dei fiori australiani - Ian White - Tecniche Nuove.
Essenze floreali australiane - Bush Flower Essences per ritrovare serenità e benessere - Ian White - Tecniche Nuove;
I rimedi floreali australiani - Maria Elisa Campanini - Riza Scienze;
Il potere terapeutico dei fiori australiani - Ian White - Tecniche Nuove.
articolo di Vincenzo Piscicelli
1 commento:
Usi un linguaggio troppo tecnico, quale "medicina olistica" (che cos'è), "naturopata". Suggerirei delle note di chiarimento, fra parentesi.
Scusami, ma questa frase "aiutano a far chiarezza nella vita di ognuno di noi, donano la forza, il coraggio e la volontà di seguire e realizzare i propri obiettivi e favoriscono lo sviluppo intuitivo, l’autostima e la creatività" mi sembra decisamente, solamente e pericolosamente autoreferenziale.
Può andar bene per chi va dietro agli psicoterapeuti e gli psicologi (senza averne reale bisogno, ma subendo solo una suggestione), ma mai qualcuno riuscirà a farmi credere che basta una 'essenza naturale' per risolvere problemi esistenziali reali.
Queste spericolate terapie vanno bene per chi è ricco, ma vediamo se riescono a dar da mangiare ai tanti diseredati della terra che muoiono letteralmente di fame.
Mi pare essenziale chiarire che l'imprinting familiare è l'unico sistema che funzioni e sappiamo che si consegna ai propri figli nei primissimi anni di vita.
Quando non funziona, ne conseguono comportamenti irregolari che vanno dal semplice disordine comportamentale allo scoperchiamento del 'vaso d Pandora' che ognuno di noi ha dentro di sè, e allora sì sono guai seri.
Vedi i recenti e molteplici episodi di vandalismo che ragazzini (si fa per dire, oggi con quello che mangiano a 10 anni possono essere alti un metro e ottanta e pesare ottanta chili !) dai 10 ai 14-15 anni compiono proprio ad una struttura scolastica, cioè al simbolo dell'istituzione che li dovrebe (il condizionale è d'obbligo) preparali all'immissione del modo del lavoro.
Quindi, poche chiacchiere, certe teorie sono affascinanti ma subodole e pericolose.
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