Con l’incalzare della bella stagione e l’aumento delle ore di sole si risveglia in noi la voglia di indossare abiti sempre più corti, di fare pic-nic in campagna, lunghe passeggiate in montagna o in spiaggia e, di conseguenza, aumentano le probabilità di imbattersi in insetti dalla puntura fastidiosa. Vari sono i motivi che spingono questi insetti a pungerci: per alcuni di essi è la necessità di nutrirsi, per altri è la necessità di difendersi. Possiamo dividere questi insetti in due classi principali:
1) Gli EMATOFAGI, cioè insetti che si nutrono esclusivamente di sangue;
2) Gli IMENOTTERI, cioè insetti in grado di pungere e iniettare un veleno.
Fra gli insetti ematofagi sono da annoverare le zanzare che si trovano facilmente nelle zone dove vi è la presenza di acqua, come stagni e laghetti e zone costiere. Questi insetti pungono per procurarsi il cibo che è rappresentato dal sangue degli animali ed anche degli uomini. Sono attratte dall’odore del corpo, dalla temperatura e dalle lampadine. I tafani, invece, sono insetti simili alle mosche, ma di dimensioni superiori. Vivono dove vi sono cavalli, mucche e animali di grandi dimensioni da cui succhiare il sangue. Tramite una sorta di proboscide lacerano la pelle dell’animale e prelevano il sangue. In alcuni casi possono pungere anche l’uomo e le punture sono dolorose e possono portare infezioni.
Agli imenotteri appartengono le api, rinvenibili ovunque vi siano fiori da impollinare. Le api usano la puntura come reazione di difesa pungendo solo in caso di pericolo poiché per loro è un comportamento fatale. Il pungiglione con il sacco contenente il veleno sono collegati all’ultimo tratto dell’intestino, ed essendo di forma conica ma segmentato tende a conficcarsi nella pelle e a non uscirne rimanendo nell’organismo della persona che è stata punta insieme all’addome provocando la morte dell’insetto. Le vespe, si trovano in parchi, giardini, in spiaggia e in montagna, sono spesso attirate dalle sostanze zuccherine e volano nelle vicinanze di rifiuti. La vespa ha il corpo più allungato dell’ape, e come l’ape punge solo per difesa ma non muore poiché il pungiglione è poco seghettato e non rimane intrappolato nella pelle. I calabroni, invece, sono molto grandi e si ritrovano sui fiori. Sono molto rumorosi e provvisti di un pungiglione che usano raramente e solo in caso di difesa anche se la tattica che preferiscono è la fuga.
1) Gli EMATOFAGI, cioè insetti che si nutrono esclusivamente di sangue;
2) Gli IMENOTTERI, cioè insetti in grado di pungere e iniettare un veleno.
Fra gli insetti ematofagi sono da annoverare le zanzare che si trovano facilmente nelle zone dove vi è la presenza di acqua, come stagni e laghetti e zone costiere. Questi insetti pungono per procurarsi il cibo che è rappresentato dal sangue degli animali ed anche degli uomini. Sono attratte dall’odore del corpo, dalla temperatura e dalle lampadine. I tafani, invece, sono insetti simili alle mosche, ma di dimensioni superiori. Vivono dove vi sono cavalli, mucche e animali di grandi dimensioni da cui succhiare il sangue. Tramite una sorta di proboscide lacerano la pelle dell’animale e prelevano il sangue. In alcuni casi possono pungere anche l’uomo e le punture sono dolorose e possono portare infezioni.
Agli imenotteri appartengono le api, rinvenibili ovunque vi siano fiori da impollinare. Le api usano la puntura come reazione di difesa pungendo solo in caso di pericolo poiché per loro è un comportamento fatale. Il pungiglione con il sacco contenente il veleno sono collegati all’ultimo tratto dell’intestino, ed essendo di forma conica ma segmentato tende a conficcarsi nella pelle e a non uscirne rimanendo nell’organismo della persona che è stata punta insieme all’addome provocando la morte dell’insetto. Le vespe, si trovano in parchi, giardini, in spiaggia e in montagna, sono spesso attirate dalle sostanze zuccherine e volano nelle vicinanze di rifiuti. La vespa ha il corpo più allungato dell’ape, e come l’ape punge solo per difesa ma non muore poiché il pungiglione è poco seghettato e non rimane intrappolato nella pelle. I calabroni, invece, sono molto grandi e si ritrovano sui fiori. Sono molto rumorosi e provvisti di un pungiglione che usano raramente e solo in caso di difesa anche se la tattica che preferiscono è la fuga.
1 commento:
Non male.
Io avrei approfondito un po' di più le ricerche, curato meglio la parte descrittiva, fatto in modo di suscitare maggiormente l'interesse del lettore, tentando di infittire le visite al tuo blog e stimolare qualche commento, ma qui il discorso è disperato.
"Cogito, ergo sum" ormai lo possono dire in pochi e fra quei pochi pochissimi sono i giovani, che pensano ad altro, senza capire affatto e quindi evitando di preoccuparsi quale mondo riceveranno dai propri genitori e lasceranno ai loro figli e nipoti.
Lo sapevi che uno studio scientifico ha affacciato l'ipotesi che le se api scomparissero del tutto (sono in grave e preoccupante calo) il genere umano potrebbe estinguersi in quattro anni dopo la scomparsa di questi essenziali imenotteri ?
Sto meditando un articolo di vaste dimensioni, che toccherà vari argomenti, è un settore sconosciuto e del quale non mi sono mai occupato.
Fai delle ricerche e saprai.
P.S.: devi imparare ad usare i TAG HTML (marcature costituite da una sequenza di caratteri racchiusa da due parentesi angolari.
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