martedì 20 maggio 2008

Campo antibracconaggio 2008: salvate in una sola notte ottanta specie di uccelli

Si stanno svolgendo, in questi giorni, operazioni di maxi sequestro di uccelli di varie specie nel salernitano e nel napoletano portati al campo nazionale di Puglietta da parte delle guardie del WWF in collaborazione con le forze dell’ordine. Le zone interessate, in particolare, sono il Parco Regionale dei Monti Picentini, il Parco Regionale dei Monti Lattari, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e il Parco Regionale del fiume Sele.
Abbiamo chiesto a Fabrizio Lullo, comandante del nucleo provinciale delle guardie del WWF, di parlarci delle operazioni che stanno portando avanti in questi giorni.
“Stiamo effettuando dallo scorso 13 aprile, in provincia di Salerno e di Napoli, dei controlli ambientali con nostre guardie provenienti da tutta Italia. Questi controlli li stiamo svolgendo in collaborazione con le forze dell’ordine. Stiamo ottenendo ottimi risultati. Abbiamo sequestrato un’area con numerosi autoveicoli abbandonati, una discarica abusiva, numerosi mezzi da caccia vietati, trenta richiami acustici, quattro reti per uccellagione, numerose gabbie a scatto e duecento lacci per la cattura degli ungulati che spesso causano la morte di cervi, caprioli e animali domestici. Il primo giorno di questa operazione antibracconaggio, il 13 aprile, è stato avvistato un cervo legato a un palo con un laccio al collo che, dopo esser riuscito a sradicare il palo si aggira con questo fardello per Magliano Vetere, nel Parco del Cilento, e che ancora non siamo riusciti ad avvicinare e liberare. Questi sono metodi che procurano una grande sofferenza per gli animali che rimangono intrappolati e costretti a una morte senza cibo e senza acqua. Abbiamo effettuato un sequestro di un’arma clandestina di provenienza furtiva, di tre fucili non dichiarati e un sequestro con successiva liberazione di avifauna protetta e in particolare di un gheppio, alcuni cardellini, fringuelli, verzellini e specie di uccelli nei cui confronti la caccia è consentita solo in periodi stabiliti dal calendario venatorio quali quaglie, tordi, allodole e merli. I cardellini, in particolare, vengono venduti sul mercato nero a prezzi che vanno dai dieci euro agli ottocento in base al canto. Più cantano e più costano. Gravissimo è il modo che usano per catturarli: li troviamo purtroppo spesso accecati dai bracconieri perché così cantano in maniera soddisfacente e sono di conseguenza un buon richiamo anche più che un canto lo definirei un pianto”.
Ci parli dell’ operazione che avete compiuto ieri.
“L’operazione di ieri, condotta in collaborazione con la stazione dei carabinieri di Scafati ed Angri, ha consentito di ispezionare tre pertinenze di civili abitazioni in cui sono state rinvenute circa ottanta uccelli di varie specie. L’operazione si è svolta dalle tre del mattino alle 22:30 della sera. I tempi sono stati più lunghi del previsto e non ci ha permesso di ispezionare altre quattro pertinenze. A seguito dell’operazione sono scattate contro tre persone denunce per uccellagione, esercizio della caccia con mezzi vietati e in periodi di assoluto divieto e denunce per detenzione di fauna particolarmente protetta. Voglio concludere affermando che sono in corso numerose indagini della polizia giudiziaria per risalire ai responsabili di tali atti criminosi ”.



guardie giurate del WWF e Antonio Lullo

Abbiamo chiesto a Giovanni Centola e a Vincenzo Armenante, presidente e vicepresidente sezione valle del Sele cosa pensano del maxi sequestro avvenuto a Scafati.
“Ogni anno si svolgono questi campi antibracconaggio- ha affermato Giovanni Centola- e quest’anno la sede è stata a Campagna, a Puglietta con precisione. Sono guardie che vengono da ogni parte d’Italia e che svolgono attività antibracconaggio. Nell’ambito di queste attività sono state fatte dei sequestri di uccelli di specie protetta in genere cardellini, verdoni, merli. Gli uccelli sequestrati nell’area di Scafati sono in un certo senso fortunati perché sono scampati alla morte. Grazie a questa azione verranno messi in libertà dopo esser stati rieducati. Purtroppo quest’attività di bracconaggio continua ancora, nonostante le campagne per far sapere le sofferenze a cui vengono sottoposti questi animali e nonostante ci siano molti controlli sulle vendite e nei negozi. Spesso questi animali vengono venduti a privati che ne ignorano la provenienza o che fanno finta di non conoscerla; testimonianza questa di abitudini che tardano a sradicarsi”.
Vi sareste aspettati in una sola giornata la cattura di circa ottanta uccelli?
“Più che aspettarsi un sequestro del genere, ci si augura che non si verifichi mai niente di simile. Si dovrebbero vergognare le persone che prendono questi animali e li tengono in casa o li vendono. E’ una vergogna perché con questa attività si porta all’estinzione della specie”.
Vincenzo Armenante , cosa pensa di queste operazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia?
“Questi campi che per diversi anni si sono svolti a Ischia hanno dato ottimi risultati: il bracconaggio è stato ridotto moltissimo. Si è scelto ora di operare nelle nostre zone e i risultati non stanno tardando ad arrivare. Le guardie del WWF con l’ausilio delle forze dell’ordine si stanno impegnando a ridurre il bracconaggio nelle aree protette della zona. Questi campi sono un modo per far conoscere l’operatività concreta sul territorio che è presidiato anche dalla sezione Valle del Sele che è l’organo politico del territorio e dalla presenza delle oasi di Persano, del Polveracchio, di Valle della Caccia e di Bosco Camelie”.
Come vive questa situazione il WWF?
“Anche in questo caso il WWF, come può, si sostituisce o spesso collabora con gli enti di polizia giudiziaria che per legge sono preposte alla tutela del territorio e delle specie protette che vi vivono”.



Vincenzo Armenante e Giovanni Centola

Pubblicato: lunedi, 5 maggio 2008

1 commento:

francuccio ha detto...

oalessia nn capisci 1 c....o di natura v........o tu e i tuoi amici del wwf