Dedichiamo lo spazio di questo mese all’arcobaleno, fenomeno ottico e meteorologico, molto diffuso in queste giornate di pioggia, che da sempre colpisce l’immaginario collettivo facendo sognare grandi e piccini. Questo arco multicolore che spazia dal rosso al viola e che ritroviamo citato nella mitologia greca e nella Genesi, ha origine da un fenomeno fisico detto rifrazione. La luce attraversa, infatti, le goccioline d’acqua che rimangono sospese in cielo dopo un temporale per effetto della dispersione e della rifrazione della luce solare lungo le pareti delle goccioline. La quantità di luce che viene rifratta dipende dalla sua lunghezza d’onda e quindi dal suo colore. La luce blu, venendo rifratta ad un angolo più grande di quella rossa, in concomitanza ad altre proprietà fisiche, appare più bassa in cielo e nello spazio tra i due colori si crea tutta la vasta gamma delle sfumature corrispondenti alle diverse frequenze d’onda corrispondenti. La sequenza completa dei colori che possiamo osservare in questo arco multicolore è rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. In rari casi, nelle notti di forte luce lunare, un arcobaleno lunare o notturno (moonbow), può essere osservato in cielo ma, dato che la percezione umana dei colori in condizioni di poca luminosità è scarsa, gli arcobaleni lunari sono percepiti come bianchi. L'effetto dell'arcobaleno è comune anche vicino alle cascate o alle fontane. Frange di arcobaleno si possono osservare ai bordi delle nuvole illuminate da dietro e come bande verticali nella pioggia distante con il conseguente effetto di creare artificialmente il fenomeno della dispersione nelle goccioline di acqua nell'aria durante una giornata soleggiata. È importante sottolineare che la posizione di un arcobaleno nel cielo è sempre dalla parte opposta rispetto al sole e l'interno è sempre leggermente più luminoso dell'esterno. A volte un arcobaleno secondario, più scuro e più grosso, è visibile all'esterno dell'arco primario. Gli arcobaleni secondari sono provocati da una doppia riflessione della luce solare dentro le gocce di pioggia e appare ad un angolo di 50°–53°. Come risultato della seconda riflessione, i colori dell'arcobaleno secondario sono invertiti in confronto a quelli del primario con il blu all'esterno e il rosso all'interno. L'area scura di cielo non illuminato posta tra l'arcobaleno primario e quello secondario viene chiamata banda di Alessandro, in omaggio ad Alessandro di Afrodisia che la descrisse per primo. Un terzo o triplo, arcobaleno si può vedere in rare occasioni ed ancor meno osservatori hanno riportato l'avvistamento di arcobaleni quadrupli, nei quali l'arco più esterno, molto più fioco aveva un aspetto increspato e pulsante. Questi arcobaleni apparirebbero dallo stesso lato nel cielo dove si trova il sole, rendendoli molto difficili da avvistare. Molti studiosi ed appassionati hanno provato a fotografare questo arco per intero con scarsi risultati poiché richiederebbe un angolo visivo di 84°. Ottenere il predetto risultato è difficile perché sarebbe necessaria una fotocamera a 35 mm ed una lente con una lunghezza focale di 19 mm mentre la maggior parte dei fotografi ha solo lenti con una larghezza angolare di 28 mm. Un sistema per aggirare questo limite è l'utilizzo di programmi appositi che realizzano automaticamente un "collage" di più immagini che sono facilmente reperibili nella rete del web. L'arcobaleno ha avuto un posto nelle leggende dovuto alla sua bellezza ed alla difficoltà nello spiegare il fenomeno che è avvenuto grazie allo studio di Galileo delle proprietà della luce. Nella Genesi, l'arcobaleno è un segno dell'unione tra Dio e l'umanità. Dopo che Noè sopravvisse al diluvio universale nella storia dell'Arca di Noè, Dio inviò un arcobaleno per promettere che non avrebbe mai più inviato un tale diluvio per distruggere la terra. Nella mitologia greca, si tratta di un sentiero fatto da un messaggero, Iris, tra terra e paradiso. Per gli irlandesi l’arcobaleno è il nascondiglio segreto del folletto leprechaun che col suo pentolone pieno d'oro si trova alla sua fine. Nella mitologia cinese, l'arcobaleno era una spaccatura nel cielo sigillata dalla dea Nuva con pietre di sette colori differenti. In letteratura Virginia Woolf nel “To the Lighthouse” (Verso il Faro) evidenzia la caducità della vita e la mortalità dell'Uomo attraverso il pensiero della signora Ramsey: "Era tutto effimero come un arcobaleno". L'arcobaleno è stato usato anche in contesti più contemporanei, come nella canzone “Over the Rainbow” o nel film musicale “Il mago di Oz”.
Alessia Saggese